IL NUOVO LIMITE DEI CONTANTI DAL 2020

Il Decreto Fiscale 2020 ha fissato una nuova soglia per i pagamenti in contanti, infatti a partire dal 1° luglio 2020 la soglia scende da 3.000 a 2.000, stesso tetto massimo anche per tutto il 2021. Mentre dal 1° gennaio 2022 scenderà ancora e arriva a 1.000 euro.

Tale novità è stata stabilita dall’articolo 18 del DL numero 124 del 2019, successivamente convertito in legge il 19 dicembre 2019. Tale disposizione rientra in un progetto più ampio di lotta all’uso dei contanti, considerato tra gli indizi che portano all’evasione fiscale e al riciclaggio.

In questo articolo analizziamo il limite all’uso del contante e il problema più rilevante legato alle commissioni bancarie.

Limite uso contanti, le nuove soglie a partire dal 2020 e il piano di attuazione per favorire i pagamenti tracciabili

Con l’articolo 18 del DL Fiscale 2020 nel 2022 si ritornerà al valore in vigore dal 2011 al 2015.

Non è facile stabilire se tale riduzione sia di lungo termine o se si continuerà ad oscillare tra un’espansione e un’erosione del terreno in cui è possibile utilizzare i contanti per i pagamenti.

D’altronde lo stesso piano di interventi previsti dal DL Fiscale 2020 per la lotta all’evasione è stato revisionato nel corso dell’iter di conversione in legge.

Insieme all’introduzione di nuovi limiti per i pagamenti in contante, il Decreto legge numero 124 del 2019 prevedeva sanzioni e agevolazioni per favorire la diffusione di pagamenti tracciabili. Ma le prime sono scomparse dal testo definitivo.

In prima battuta, da un lato a partire dal 1° luglio si obbligavano gli esercenti a pagare una sanzione di 30 euro aumentata del 4% del valore della transazione negata al cliente.

Dall’altro ai titolari di partita IVA si riconosceva un credito d’imposta pari al 30% delle commissioni addebitate per le transazioni effettuate tramite carte di credito, di debito o prepagate.

Del meccanismo di sanzioni e agevolazioni previste, però, è rimasto soltanto un ingranaggio: il bonus POS per i titolari di partita IVA.

Perché i limiti all’uso del contante possano diventare definitivi ed efficaci, è necessario innescare una rivoluzione culturale con un piano di interventi capace di agire su più fronti.

E probabilmente il passo indietro del DL Fiscale sulle strategie per scoraggiare l’uso dei contanti è il segno che i tempi per una soglia duratura non sono ancora maturi.

 

Limite uso contanti l’obiettivo è rendere tutti i pagamenti digitali, ma il problema sono le commissioni!  

La limitazione all’uso del contante, come ribadito in precedenza, appare come un tentativo di ridurre il fattore rischio legato al riciclaggio e all’evasione fiscale, basato su modelli utilizzati da altri paesi.

Purché il principio di base è estremamente coerente e fondato su principi di legalità e lotta all’evasione ad oggi il problema principale riguarda le commissioni bancarie, legate ad ogni transazione che ricadono sull’esercente.

Un esempio pratico è stato provato da noi stessi tentando di acquistare delle marche da bollo con moneta digitale (carta di credito, carta di debito …) presso una tabaccheria, l’esercente con estrema gentilezza ci ha chiesto di pagare in contanti perché con le commissioni bancarie a suo carico avrebbe perso denaro.

Appare evidente che l’idea programmata di rendere tutti i pagamenti digitali si scontra fortemente su una modifica delle commissioni bancarie o addirittura sull’annullamento.  

 

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