E-FATTURA 2019 SPECIFICHE TECNICHE
La struttura informatica della fattura elettronica, strettamente collegata alle regole fiscali, mette fuori gioco alcune prassi aziendali consolidate e impone una revisione dei processi operativi che informano le singole transazioni commerciali. Questo è il profilo più delicato che deve essere affrontato in modo attento dalle imprese e dai professionisti.
In particolare, queste criticità sorgono in riferimento ai seguenti punti:
– gestione delle anagrafiche clienti;
– individuazione dei contenuti della fattura, sia sul piano obbliga-torio che di opportunità commerciale e gestionale;
– impostazione dei rapporti di condivisione e di scambio delle informazioni con i partner commerciali
– fissazione di specifiche regole in materia di pagamenti, scontistica;
– gestione dei trasporti e dei relati-vi riferimenti in fattura;
Certamente lo sforzo che si deve fare è di analizzare il contenuto delle specifiche tecniche approvate con il provvedimento n 89757 del 30 aprile 2018 con le regole operative seguite dal singolo contribuente per verificare fino a che punto la prassi interna sia allineata ai trac-ciati, ma più fino a che punto sia conforme alle regole imposte dalla legislazione Iva.
Le anagrafiche dei clienti
La fattura elettronica impone da parte del fornitore la conoscenza o meglio il puntuale aggiornamento degli identificativi Iva del cliente e l’individuazione preventiva dell’in-dirizzo informatico ovvero della posta elettronica certificata che consente il recapito della fattura.
Sul primo aspetto risulta impor-tante sottolineare che se la fattura parte con una partita Iva o un codi-ce fiscale inesistente (a differenza di quanto avviene attualmente con lo spesometro) la fattura viene automaticamente scartata dal sistema d’interscambio. Inoltre se la fattura non ha un corretto indirizzo informatico il problema che si pone è più per il destinatario che potrebbe vedere ritardato il recapito della fattura.
Tali elementi fondamentali (identificativi e codice destinata-rio) per l’invio della fattura non sono sempre presenti nelle ana-grafiche clienti o non sono debita-mente aggiornati.
Un punto delicato, ancora in discussione, è quello relativo alle fatture semplificate. In effetti, le specifiche tecniche, attualmente operative, prevedono che il codice fi-scale possa essere sostituito dai dati anagrafici del cliente. In effetti, su questo punto, proprio per problemi informatici l’agenzia delle Entrate ha fatto sapere che modificherà le specifiche per imporre sempre e comunque la presenza nel file fattura del codice fi-scale del cliente. Questo impone al-le imprese che operano in costante contatto con il consumatore finale (si pensi agli esercenti al dettaglio ovvero ai venditori porta a porta) la necessità di acquisire tempestiva-mente il codice fiscale del cliente. Un suggerimento potrebbe essere quello di dotarsi di un lettore della tessera sanitaria (come attualmente fanno le farmacie). In questo modo la rilevazione è immediata e sicura senza rischio di errori.
Sull’indirizzo informatico di re-capito lo sforzo che le imprese devono fare è da parte del fornitore l’invio di una richiesta al cliente e, da parte del cliente, l’effettuazione di una preregistrazione sul sito dell’agenzia delle Entrate. Si sottolinea, comunque, che il codice destinatario va sempre valorizzato.
Il contenuto della fattura
La fattura deve contenere tutti i dati previsti dagli articoli 21 e 21- bis del Dpr 633/72. Il primo dato da valorizzare è il tipo documento. In effetti le specifiche tecniche catalogano la tipologia del documento oggetto di trasmissione allo Sdi: fattura, acconto su fattura, nota di credito, nota di debito, parcella o autofattura.
La definizione della tipologia (operazione poco frequente in azienda) implica la corretta classificazione del documento rispetto alla corretta certificazione del corrispettivo. Molto spesso gli operatori utilizzano il termine di “nota di debito” in luogo di una semplice richiesta da parte del destinatario di emissione di una nota di credito; ovvero il termine autofattura in presenza dell’integrazione di un’operazione a reverse charge; ovvero emettono una nota di credito fuori campo Iva indicando quale norma di riferimento l’articolo 26 del Dpr 633/1972.
Questi comportamenti vanno necessariamente riallineati al formato fattura definendo a monte il contenuto fiscale del documento che stiamo emettendo. Questo per-ché a seconda del documento muta-no i riflessi fiscali.
Un altro elemento necessario per la fattura è il numero progressivo che l’emittente appone sul documento. Questo numero, può sembrare banale dirlo, ma deve conte-nere almeno un carattere numerico. Se ad esempio tale dato è composto solo da dati alfabetici la fattura viene scartata dallo Sdi (codice di scarto 00425).
Se hai bisogno di assistenza lo staff è sempre a tua disposizione. Clicca sul link e scopri tutte le modalità per contattarci.
Ogni settimana pubblichiamo articoli video e contenuti che ti permettono di non commettere errori amministrativi nella tua attività imprenditoriale, compila il form e resta sempre aggiornato!
La tua iscrizione non può essere convalidata.
La tua iscrizione è avvenuta correttamente.